Le guardiane della terra

Reportage commissionato da Naturasì – © Viola Damiani 2023

Agenzia: Silverback

Dal comunicato stampa NaturaSì per la giornata della terra 2023:

Rosalia Caimo Duc – Terre di Lomellina, Pavia

Oltre 600 le donne del circuito NaturaSì: con dedizione e innovazione si occupano
dell’agricoltura senza l’utilizzo di sostanze chimiche per affrontare le sfide dei
cambiamenti climatici
. (…)”

Quello di Rosalia con il biologico non era un percorso segnato. Piuttosto un incontro
del tutto casuale che però ha influenzato la sua vita rendendola una “guerriera”.
“Fare biologico – spiega – è molto più complesso che dedicarsi all’agricoltura
convenzionale. Ma oggi le tecniche non mancano, è sufficiente avere la voglia e la
costanza di utilizzarle. I risultati che si ottengono sono sbalorditivi”! E i risultati
arrivano nelle risaie coltivate con metodo bio dove ricomparivano dei grossi
quadrifogli, diversi da quelli più conosciuti. Si trattava di una sorta di felce delicata
con un gambo morbido, foglie molto sottili e completamente acquatica. Rosalia era
di fronte al grande ritorno della “Marsilea quadrifola”, pianta considerata estinta
nell’areale risicolo del Piemonte e della Lombardia dopo 40 anni di uso smodato di
diserbanti chimici.
Una scoperta che porta Rosalia, nel 2012, al primo convegno internazionale sulla
risicoltura bio, organizzato dall’istituto francese di Montpellier per la ricerca in
agricoltura. E qui, dall’incontro del tutto casuale con il suo professore universitario,
nasce la sua seconda passione: la ricerca. Una ricerca vissuta e testata sul campo e
che Rosalia mette in rete collaborando e crescendo con le altre aziende.
Nel 2016 dà vita ad un gruppo di lavoro e ricerca che vede la partecipazione di una
decina di aziende agricole biologiche della Lombardia, del Piemonte e della Toscana,
dell’Università di Milano e di EcorNaturaSì. Si tratta di un progetto di ricerca
partecipata tra gli agricoltori e gli atenei chiamato “RisoBioVero” e finalizzato alla
messa a punto di nuove tecniche di produzione del riso bio anche in presenza di una
scarsità di acqua. “Non esiste una sola tecnica di risicoltura biologica che vada bene
sempre, tutti gli anni e in qualsiasi tipo di azienda. La sensibilità dell’agricoltore bio
per i precari equilibri tra le forze naturali permette di capire quale metodo utilizzare
in un determinato anno e come trarre vantaggio dalle interazioni tra gli esseri viventi
presenti nella risaia stessa. La biodiversità rappresenta una potenzialità enorme per
agricoltori sensibili”, conclude.

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